venerdì, maggio 30, 2003

Oggi alle tre ci sarà il funerale.
So già come andrà a finire....entrerò in chiesa, mi verrà la nausea, comincerà a battermi forte forte il cuore e dovrò uscire....aspetterò sul sagrato della chiesa, seduta a fumare una sigaretta, che gli altri escano tra lacrime false e lacrime vere.
Non li ho mai sopportati i funerali....non sono mai riuscita a vederne uno intero, scappavo sempre fuori dalla chiesa, o mi sedevo e nascondevo dietro le colonne, per poi fare finta di non ascoltare le persone che c'erano lì, che dicavano frasi false...che piangevano senza lacrime nascoste da lenti scure.
Da una parte vorrei tanto non doverci andare, ma dall'altra so che alla nostra professoressa, anche se le darà il peso che ha, inconsciamente le darà un po' di confotro vedere che siamo lì, e che non è poi cosi sola...anche se questo magari lo penserà solo tra un anno....dubito che oggi il dolore le lascerà il posto per concepire qualche pensiero...
E sarà cosi che finirà...con me seduta sui gradini della chiesa a fumare una sigaretta mentre penso "lo sapevo, non ci dovevo venire"...e ci sarà chi mi guarderà facendomi intuire che pensa che io sia un'ipocrita....chi ancora non mi noterà affatto e chi avrà qualcosa di stupido da dire.....
Io spero solo che nessuno venga da me a "consolarmi"....non ne ho bisogno!!...
E' il funerale in sè che mi mette addosso tristezza, angoscia...uno strano senso di malessere morale e spirituale............ Veramente, spero con tutto il cuore che non venga nessuno, lì da me a dirmi cose del tipo: "mi dispiace, non essere triste, vedrai, passerà, lui sta bene ora, etc...etc......"
No veramente, credo che mi metterò ad urlare se qualcuno mi dice così........a me dispiace per chi rimane, non per chi muore!!!!
Lo so, sembra una frase brutale, ma provate a pensare, non è così in fondo?!?!?
Chi muore se ne va..........magari verso il nulla, magari in paradiso.
Chi resta soffre per la sua mancanza....e soffre.....e soffre......
Sinceramente ho più compassione per chi resta!..
Ma ovvio questo discorso è molto limitato a questa situazione!!!!!!!!!!!!!!!....
Se dovesse mai morire un amico, una di quelle persone a cui tengo.....beh, mi dispiacerebbe per lui oltre che per me...per tutte le cose che ora, da non vivo, non può più permettersi di fare....e la sua mancanza, Dio mio, sarebbe straziante...ogni cosa parlerebbe di lui.
Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..... sto andando a male, non volglio piu pensare a queste cose.....
Oggi al funerale...sui gradini, la mia sigaretta accesa e la mia anima spenta....e per oggi è tutto!

mercoledì, maggio 28, 2003

Ieri sera son tornata a casa che erano le sette e mezza passate...Sono rimasta con la macchina ferma davanti al cancello d'ingresso per almeno dieci minuti!
Intravedevo la macchina di mio papà nel cortile davanti a casa... Avevo il cuore che batteva a mille!!!...
C'è una prsona speciale che è entrata a fare parte della mia vita, una persona di quelle che speri di non perdere mai...
E' mio zio Domenico, è un missionario, ma un missionario vero...con lui ho un rapporto bellissimo, e ieri dopo tre anni e qualche mese, è tornato dal Giappone...ed era dentro casa mia...ad aspettare che tornassi io dal lavoro.
Mi aveva chiamata mia mamma per strada.....per avvisarmi....e da lì il cuore a iniziato a fare "tuuum tuuum tuuum tuuum tuuum tuuum tuuum tuuum"...
Entro in cortile, chiamo Lele e gli chiedo di dirmi qualcosa, qualunque cosa......mi dice entra....Entro in casa....lo abbraccio....piango........e lui mi abbraccia più forte.......che meraviglia....erano tre anni che aspettavo che tornava!!
Credo di avere un rapporto "MOLTO MOLTO MOLTO SPECIALE" con lui!!!...ma pochi se ne accorgono, ed a me va molto meglio cosi!!
Ieri poverino a tavola era stravolto...il fuso orario lo aveva disorientato...è sceso dall'aereo alle sei, ed era convinto che era mattina!!...alle sette e mezza passate stavamo cenando, ed ogni tanto "straparlava"...Aveva gli occhi ed il viso stanco, ma sulle labbra c'era sempre dipinto un sorriso...il sorriso di Dio!
Mi è sembrato molto piu invecchiato rispetto a tre anni fa...ma credo che questa mia impressione sia appunto dovuta alla stanchezza, che ieri era cosi evidente.
A tavola si è messo a parlare un po' della mentalità dei giapponesi...lavorano molto, dalle 12 alle 16 ore al giorno, per loro essere attivi è molto importante se non fondamentale. Molti di loro pero, dopo 10, 12 anni di lavoro si suicidano perchè vanno in esaurimento da stress! Il tasso di mortalità è molto alto, e l'età media è intorno ai 60, 65 anni.... questo anche per un altro motivo: i vecchi o comunque coloro che non sono piu "attivi", non solo vengono emarginati perchè considerati inutili, ma vengono anche "incolpati" perchè risultano essere un peso per la loro società.
Questo è talmente radicato nella loro mentalità, che non è solo un punto di vista dei giovani o delle nuove generazioni, ma è una cosa che i vecchi o inabili ormai accettano al punto che arrivati ad un certo punto della loro vita, si spostano sulle montagne o si fanno accompagnare dagli stessi figli, nei boschi delle montagne....per lasciarsi morire.
La cosa positiva, come dice mio zio, è che oggi c'è un gruppo ancora molto ristretto, che però ha preso coscienza di questa cosa, e che non la vuole piu accettare e sta tentando di fare qualcosa per cambiare "direzione"....
Dice che i giapponesi di per sè, sono prsone molto materialiste, molto attaccate al denaro, e questo è molto, molto negativo.
In piu il loro modo di vita diventa controproducente: lavorano 15-16 ore al giorno per 15 anni, poi sotto stress finiscono per cadere in esaurimento e suicidarsi....quando invece lavorando 8 ore al giorno, lavorerebbero per il doppio degli anni, raggiungendo lo stesso numero di ore e senza finire sotto stress...in più, anche i piu anziani lavorerebbero piu a lungo e non si sentirebbero inutili gia all'età di 55 anni!!
In merito a questo ha raccontato una "leggenda" che lui stesso ama raccontare nelle comunità che gestisce......eccola:
"una madre anziana va dal figlio e gli chiede di accompagnarla nel bosco sulle montagne, affinchè non possa essere piu di peso alla famiglia e finire i suoi giorni in mezzo al bosco. Il figlio obbedisce, e prendono la strada per il bosco. Certi tratti sono troppo ripidi per la madre ed il figlio è costretta a prenderla in groppa per arrivare in cima.
Qui il figlio rimprovera la madre, facendogli notare di quanto e come lei e la sua inabilità siano di peso alla vita di lui, il figlio. Si accorge nel frattempo che la madre raccoglie ogni tanto per strada dei ramoscelli dai frutti rossi e li getta a terra, sulla via del sentiero. Il figlio si accorge ma non dice nulla.
Arrivano in cima alla montagna, la madre da un bacio al figlio, dandogli l'addio con una lacrima sul viso. Il figlio freddo la accusa, dicendole che l'aveva vista mentre segnava la via del ritorno gettando a terra dei ramoscelli dai frutti rossi...la madre allora risponde: -Figlio mio, quei ramoscelli erano per te, perchè tu non ti perdessi per la strada del ritorno!-.....Fu allora che il figlio capì di aver frainteso e sbagliato tutto, e presa la madre di nuovo in spalla disse: -vieni madre, torniamo a casa!-"


............Ognuno ora alle proprie riflessioni...........

martedì, maggio 27, 2003

Ieri sera lle 9;45 ricevo una telefonata: era un mio profesore di scuola, mi chiamava per avvisarmi che il figlio della nostra professoressa di scuola era morto nel pomeriggio; un incidente in moto a Roma, mentre la madre non sapeva che era in moto perchè lui gli aveva detto che sarebbe andato a Roma in treno.
Suo figlio, Alessandro, lo conoscevo...siamo anche usciti insieme per un po' di tempo qualche anno fa.
Ma nonostante tutto, anche se mi sento stronza a dirlo, mi dispiace più per la madre.
Era sola, i rapporti con i suoi familiari erano praticamente inesistenti. Sposata e divorziata all'inizio della sua "cariera" di madre, ha affrontato un esaurimento nervoso, che la fa sembrare un po' tonta agli occhi di tanti, se non tutti.
Per questo motivo non ha amici "veri", ma solo colleghi di lavoro che cosi come gli alunni la prendono in giro bonariamente, cosi come abbiamo fatto noi alla nostra epoca.
Mi rendo conto di non aver mai parlato cosi bene di lei prima, ma ora non posso fae a meno di vederla e considerarla sotto quest'altro aspetto.
Suo figlio era la sua "ancora di salvezza", parlava ripetutamente di lui, anche quando non centrava niente nei discorsi.
Ora suo figlio non c'è più, e posso solo immaginare come si possa sentire, senza provarlo realmente!
Ieri sera dopo la telefonata ho avvisato gli altri compagni di classe, quelli con cui avevo ancora contatti, pregandoli di aiutarmi a spargere la voce.
Poi mi sono messa sul letto a pensare....
Mi sono sentita COMPLETAMENTE IMPOTENTE!!!...Continuavo a pensare alla vita e alla morte, al destino a volte ingiusto delle persone, ho pensato anche a Dio.
Credevo di sentirmi "vuota" dentro, eppure mi sono resa conto di essere piena di rabbia!!..
Cosi tanta rabbia che avrei potuto incenerire il mondo con uno sguardo!
Per un po ho pensato alla vita e l'ho vista come una donna di "mal costume" che si vende a caro prezzo.
Non voglio usare mezzi termini: non renderebbe l'idea di cio che ho provato, mi scuso per il linguaggio!
Ho pensato alla vita come una puttana che si vende per molto.
Tu sei ancora lì, che non hai ancora finito di "assaporare" l'orgasmo, e lei si è già voltata per evirarti.
Ti ha tolto il tuo sesso, e sa che ti ha tolto tutto; ma ti guarda e ti sorride, ti guarda e ti chiede se ti va di scoparla ancora!
Ti eccita e ti lascia nella tua eccitazione per un po...poi ti guarda di nuovo e ride di nuovo. Ancora ti chiede se vuoi scoparla, ma sia te che lei sapete che non è piu possibile, lei ti ha tolto il sesso.
Ieri per un po' ho pensato alla vita come una puttana di gran classe, che ti scopa e ti butta via.
Oggi già, fortunatamente mi accorgo che è stata la troppa rabbia a farmi ragionare solo in quel senso.
Ma ancora adesso però mi accorgo di mettere in dubbio certe cose...
"perchè è sempre tutto così complicato?" mi sono chiesta ieri... "perchè succedono queste cose?"... mi è stato risposto che è la vita che va così, che la morte non è la fine, ma puo anche essere l'inizio di qualcosa, mi è stato risposto anche che succedono queste cose per farci riflettere.
Dio ha creato l'universo in sei giorni, il settimo si è riposato....avrebbe potuto lavorare anche il settimo e dedicarlo magari alla compassione!!!
Che nuovo inizio ci puo essere per una persona già debole e sola che ha perso suo figlio, l'unica cosa che possedava al mondo?!??
C'è davvero bisogno che muoia qualcuno per darci l'opportunità di riflettere?!?!??...
...E queste cose capitano sempre, tutti i giorni, ed ecco che io me ne accorgo quando mi colpiscono da vicino, anche se non poi cosi vicino fortunatamente!
C'è troppa ingiustizia a questo mondo.....gente che muore su un marciapiede senza nemmeno il calore di una carezza, bambini che non hanno ancora iniziato la loro strada, già muoiono....altri muoiono ancora prima di essere partoriti...vecchi, disabili, ammalati, "barboni" (non sopporto questa parola!!!)...costretti a vivere in qualche modo, a soppravvivere piu che altro, per cosa poi?!?!...che cosa gli offre la vita?!?!?!..eppure vivono, ridono gioiscono e pingono, poi come tutti muoiono...
e nessuno se ne accorge...
E' una cosa che mi fa troppo male per pensarci tutte le volte, eppure mi sento in colpa nel non riuscire a fare niente per queste situazioni!!!!
IMPOTENTE....non avevo mai provato cosi forte questa sensazione!!
Ora capisco meglio mia madre....anche lei ha perso dei figli, due....di quattro mesi e di quattro anni.
Non sono madre, non posso sapere cosa si prova, ma posso immaginarlo e non mi devo nemmeno sforzare tanto.
So cosa vuol dire amare, e credo che non riuscirei a sopportare di perdere chi amo, tanto piu perdere per sempre, per mano di qualcuno che a volte chiamiamo Dio, a volte Destino.
Stamattina ho guardato mia madre con occhi diversi, lei ha la fede!...cosi mi ha sempre detto: "quando Dio me l'ha portata via, l'ho odiato, e mi sono allontanata da Lui, non gli volevo piu credere...poi ho scoperto che avevo sbagliato direzione, e che Dio l'ha chiamata a sè...io potevo solo accettarlo...e sono tornata sui Suoi passi"...
Io non so come avrei reagito...a mia madre sono serviti sei anni....................ed ora l'esaurimento le ha lasciato i segni sulla fronte stanca.
Non ho piu voglia di parlare.....di pensare....
Ora vado a casa!

Il sole muore già
e di noi questa notte avrà pietà...Dei nostri giochi confusi nell'ipocrisia...Il tempo ruba i contorni a una fotografia.

E il vento spazza via...questa nostra irreversibile follia,chissà se il seme di un sentimento rivedrà
la luce del giorno che un'altra vita ci darà!

Resta amico accanto a me...Resta e parlami di lei se ancora c'è...
L'amore muore disciolto in lacrime ma noi,
teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!!!


Io e te...Lo stesso pensiero!!!
Io e te...il tuo e il mio respiro!!!
Sarà tornare ragazzi e crederci ancora un po'...Sporcheremo i muri con un altro "no"!
E vai se vuoi andare avanti!
Perché sei figlio dei tempi!
Ma se frugando nella tua giacca scoprissi che...Dietro il portafogli un cuore ancora c'è...
Amico, cerca me!!!

E ti ricorderai...
del morbillo e le cazzate tra di noi!
La prima esperienza fallimentare,chi era lei?
Amico era ieri, le vele le hai spiegate ormai!!!
E, tu ragazza pure tu...Che arrossivi se la mano andava giù!
Ritorna a pensare,che sarai madre ma di chi?Di lui che è innocente...Che non si dica "figlio di..."!
Io e te...Lo stesso pensiero!!!
............................................Che fai, se stai lì da solo!!!
In due più azzurro è il tuo volo!!! Amico è bello,amico è tutto è l'eternità...
E' quello che non passa mentre tutto va!
Amico, amico, amico!
Il più fico amico è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi, chi di noi
resisterà!!!

(R.Z.)

venerdì, maggio 23, 2003

Eccomi: solo ora trovo qualche minuto di tempo per scrivere sul mio diario (virtuale)!!
Allora....da dove cominciare?!
Mercoledì sera non ho dormito nemmeno un minuto, avevo altro da fare: ho letto un libro due volte di fila!!
Un libro strano!...La sera prima ero nel letto che mi facevo le mie solite domande esistenziali e non, e come le altre volte, da alcuni anni, le risposte non sono mai quelle effettive, ma una sorta di "risposta di ripiego" che momentaneamnte mi impediva di ridarmi le stesse domande o paranoie che siano!
Mi sento di affermare che la mia vita è COLLEGATA ai libri!!..parole stampate, intendo, che si leggono...e parole che invece si possono solo leggere tra le righe.
Sono entrata in libreria senza scopo e stavo uscendo, quando senza un reale motivo, mi sono bloccata davanti ad uno scaffale come tanti ed ho preso in mano un libro: "sulle sponde del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto" di Coelho.
Non so perchè, l'ho comprato e sono uscita, l'autore non l'avevo mai nemmeno sentito nominare!
Vado a casa e inizio a leggerlo...la prima parte parla di femminismo (!!!!!!) e mi viene voglia di chiuderlo, ma vado avanti.
La seconda parte parla di una cosa legata a Lele, allora penso che quel libro sia per lei, ma continuo a leggere, non riuscendo a chiuderlo nonostante la una passata.
Ecco: il libro ora parla di me!...io divento inspiegabilmente il protagonista del libro, un uomo (ovvio!!), che si trova ad un bivio, fa delle scelte e si pone delle domande........io sono lui!!!... Il cuore mi batte così forte che mi agito anche per questa reazione...e vado avanti a leggere, non RIESCO a smettere!!...
Vedo me in lui, o meglio, lui è me!!
Lui riesce a darmi tutte le risposte alle mie domande, che sono anche le sue, con alle spalle le stesse esperienze e gli stessi stati d'animo!
Piango e rido insieme, senza accorgermi di quello che sto facendo, che mi sta accadendo!
La mia vita è appesa ad un libro!!...
Finito di leggerlo tiro un sospiro di sollievo....tutte le risposte che speravo di sentire, ora erano li, davanti a me, piu evidenti dell'evidenza!!
L'ho finito, ho fumato una siga sul tetto mentre piangevo di gioia, e sono tornata in stanza, non ce l'ho fatta, l'ho ripreso in mano e l'ho riletto da capo!!
Mi sento strana in questi giorni, uno strano diverso, felice, insolito...boh...felice!
Fine, non mi sento di aggiungere niente di più, se non una cosa: prima vivevo con una convinzione, che era:
-NIENTE ACCADE PER CASO, A TUTTO C'è UN MOTIVO!-....ora ho una convinzione simile, ma più "densa":
-TUTTO ARRIVA NEL MOMENTO PRECISO IN CUI DEVE ARRIVARE-...la differenza è sottile, ma chi è aperto a questo modo di pensare sono sicura che riuscirà a coglierne la sua profondita!
Ho scoperto che in noi ci sono due persone, mi spiego meglio: lila (che sono io), è l'insieme di due cose: 1°-io ; 2°-l'altra.
L'io è la bambina che è dentro di me, che ride piange gioca si stupisce e ha dei sogni... L'altra è la grande che è fuori di me, che ti dice "non fare questo, non è bene; non fare quello, ne soffrirai; non dire cosi, te ne pentirai........."...Ora, consapevole di questo, ho deciso di mettere l'altra da parte, in un angolo a guardare cosa fa l'io!
L'altra è la parte in comune che abbiamo tutti, quella plasmata dalla nostra generazione, dalla società, dalle buone maniere, dall'"educazione rigida". (la cocienza è un'altra cosa, la coscienza è davvero un'altra cosa, non l'altra!!); è l'io la parte di noi che ci rende unici, che ci rivela la nostra identità, che ci fa vivere il presente per il presente, e non un presente basato sul domani!!... In ogni giorno c'è un piccolo miracolo, ogni giorno accade qualcosa di straordinario....l'unica cosa da fare è ASPETTARE!
Senza illusioni, aspettare perchè tutto arriva nel momento in cui deve arrivare, siamo noi che dobbiamo essere "aperti" a "guardare" cosa arriva!
Aspettare non nel senso di "aspettarsi qualcosa"....cioè: se io (è solo un esempio!!!) aspetto un albero rosso, aspetto un albero rosso!!
Mi si presenta un albero verde, e io non lo vedo, aspetto quello rosso!!!... L'albero rosso non arriva mai!!!...delusione!!!!!!!!!!!!!!.... ma attenzione l'albero era arrivato, io non l'ho visto....era verde, io lo spettavo rosso...e non l'ho visto!..l'albero verde però sarebbe rimasto verde solo per un giorno durante tutto l'anno e per i restanti 364 giorni sarebbe stato un albero rosso!!!!!!....
Così ho perso ciò che aspettavo ed in piu ho avuto una delusione!!!...
Aspettare pero non vuol nemmeno dire rinunciare ai sogni o lottare per qualcosa!!...il bambino che è in noi, ama sognare!!
Il punto è questo: BISOGNA ASPETTARE E CREDERE IN QUELLO CHE SI ASPETTA!! mi rendo conto che quello che ho scritto è un po' confuso da capire, ma per me che c'è l'ho in testa, è piu comprensibile di quanto si possa immaginare!!!!!!

Ci sono tante cose da dire poi oggi, tutti i pensieri che ho pr la testa, ma non ne ho voglia ora, non ho voglia di scrivere, ho voglia solo di pensare, sognare.....
Ci saranno altre occasioni per annotare cio che ora penso, perchè sara una cosa che si ripeterà ancora!!!...


Stasera festa della birra a corno giovane...canta Daniele per di più....e lui sara su di un palco, ed io sotto ad un palco, magari chissà, ballando a piedi scalzi....
vedremo!....

giovedì, maggio 22, 2003








"Nei giardini che nessuno sa"
Senti quella pelle ruvida,
un gran freddo dentro l'anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l'angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile, gioca contro di te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili...
Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un'eternità...
Quel dolore che non sai cos'è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E' un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei.
per vedere ciò che non vedi.
L'energia, l'allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti sì, sempre sì,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quel peso sul cuore.
Nasconderti le nuvole
e quell'inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c'è chi dimentica
distrattamente un fiore una domenica
e poi... silenzi. E poi... silenzi.
Silenzi...Nei giardini che nessuno sa
si respira l'inutilità,
c'è rispetto e grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti sì,
e sussurrarti non arrenderti.
Nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un senso a quel cielo.
Gli uomini non brillano,
se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte...
non lasciarli adesso no,
che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pur avendo a volte non diamo.
Dimentica, c'è chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi... silenzi. E poi... silenzi.
Silenzi...
(R.Z.)


Non lasciamoli soli....sanno amare anche loro, a volte anche più di noi!

mercoledì, maggio 21, 2003



Me ne andrò verso il bosco, di sera
o di mattina, non so, ma di certo
sarà un giorno speciale, quello.

Del bosco al limitare sosterò
pensando a cosa lascio, forse
o forse a cosa cerco di dire

andandomene al bosco, di sera
con la pioggia o col sole.

Cercherò il muschio anzitutto
che amo, e un angolo tranquillo
dove sedere e poi, sdraiarmi
quieta.

Sentirò le ore i minuti passare
sentirò il profumo dell'erba
che amo e lì vicino, forse
scorrere l'acqua

Penserò che nulla è stato
mai più bello di questo
del sostare sull'erba
dell'annusare l'aria tersa profumata.

Lentamente mi lascerò cadere
sull'erba fresca di rugiada
sotto quell'albero che so
esserci da sempre, per me

Chiuderò gli occhi e sentiro'
che piano piano una quiete
di natura diversa sospesa
mi coglierà la pelle la testa

il cuore no non capirà
subito la sostanza
di quel cammino che
lo ha condotto fin lì
guidato dalla mente

che sempre ha vagheggiato di condurlo
nel bosco fitto alla fresca sorgente
come se andare alla sorgente
fosse per lei la quiete

Dormirò attenderò
sicura aspetterò l'abbraccio ..

il profumo del muschio sarà mio.

lunedì, maggio 19, 2003

Un bel fine settimana....iniziano le feste della birra, tanta gente ha voglia di ridere e divertirsi....ed io da venerdì, ho il cuore un po' più leggero..
Quando si tocca il fondo, si può solo salire...ed io non ho nessuna intenzione di sedermi ed aspettare!!...
Sono pronta!!...
Un sorriso per quel disastro di Gabola, che poi, in fondo in fondo, non è poi così un disastro!!..
Ora qui al lavoro, guardo fuori, rido e canto nella mente!
Ho scoperto tre cose da venerdì in qua:
1a- fergarsene di qualcosa, in qualunque situazione o ambito ci si trovi, è sempre "sbagliato".
2a- il nostro rapporto con le persone dipende da noi quanto da loro....ma non si puo pretendere nulla di buono se per primi non ci comportiamo "bene".
3a- ovunque siamo, in qualunque situazione, siamo chiusi, magari legati....ma la nostra mente, è LIBERA!

Ora al lavoro...con la mente dal balcone in poi, oltre la fine del comprensibile!!!!
=o)

giovedì, maggio 15, 2003

Solo due righe, per appuntare che oggi ho fatto una cosa.
Ho fatto una cosa contro il volere di mio papà e di mia mamma.
Se io avessi fatto questa cosa, per loro avrei sbagliato; ed invece, ho avuto la prova, la dimostrazione e la conferma, che mi sono comportata da persona MATURA, e che contrariamente a cosa pensano loro, sono una persona responsabile e capace di gestire LA MIA VITA.
Presto mio papà, scoprirà questa cosa.
Non mi importa se cambierà idea nei miei confronti, ma mi interessa che si renda conto che loro NON HANNO SEMPRE RAGIONE.
La mia "piccola" soddisfazione di oggi!!
Nessuna ripicca o vendetta, solo soddisfazione personale!!

mercoledì, maggio 14, 2003

Mi sento di raccontare di ieri, di ieri sera e delle altre sere, in cui, va sempre a finire così..
E' da anni che non vado d'accordo con i miei genitori, incomprensioni, come di solito si vogliono chiamare.
Capitano giorni in cui si litiga per cose più o meno importanti, ma l'intensità dello scontro viaggia sempre sulla stessa lunghezza d'onda.
Ci ho messo parecchio tempo ad accettare il fatto di non essere la "figlia diletta", ed anche una volta accettato, è come un boccone amaro, fermatosi a metà gola.
In 23 anni non ho mai sentito i miei genitori farmi un complimento o congraturarsi con me, anche se magari nulla di quello che ho fatto merita una lode.
E' due giorni che a tavola non si parla, con me.
E' due giorni che torno a casa alla pausa del lavoro, pensando: "è meglio se non torno!"..apro la porta e subito attaccano a parole, a sguardi, quegli sguardi che anche senza parole sanno fare male.
Sono la figlia egoista, cattiva, e che non ha rispetto per nessuno, e tante altre cose...questo è quello che mi sento dire ogni volta, ed ogni volta fa male, nello stesso modo ed in modo diverso, quasi fosse nuovo.
E' come avere un coltello nella schiena, infilzato.
Sempre. La sua condizione naturale è quella; è lì, e provoca un dolore al quale se non ci si pensa, non ci si fa più caso, da quanto ormai ci si è abituati.
Si può solo non pensarci o sperare che chi tiene tra le mani il manico del coltello, si distragga per un momento, e non spinga, non giri quella lama così perfettamente adattatasi nella mia carne.
E' come essere una pianta. Godo dei benefici del sole e dell'acqua, colgo i colori e tendo le mie braccia al cielo, ma mi sento stretta, e non mi sembra possibile, perchè è tutta libertà quella che ho intorno. Poi guardo in basso, e le vedo le mie radici, così attorciliate, così ammassate, e sono così strette le une alle altre che non è naturale, penso. Guardo intorno alle mie radici...c'è un vaso che le contiene, pieno di terra sì, ma pur sempre un vaso.
E' così che mi sento.
Ieri sera si è raggiunti al limite. Ho avuto il coraggio di dire a mio padre che non posso pretendere niente da lui, perchè non c'è mai stato dialogo, mai.
Lui e mia madre, parlavano, parlavano, parlavano...dicevano cose di me che non sono vere, parlavano di me dandomi conferma del fatto che a loro IO sono una persona sconosciuta e nient'affatto quella che loro descrivono.
Ho chiesto di poter parlare, di essere ascoltata, non lo hanno mai fatto.
L'ho chiesto ieri, l'ho chiesto e mi hanno risposto che loro fanno parlare ed ascoltano tutti.
Ho iniziato a parlare, loro mi parlavano sopra...Sono riuscita a dire tutto, eppure loro hanno ascoltato niente.
Essere consapevoli di avere un'incompatibilità di carattere, in certi casi aiuta, ma non sempre.
Vorrei solo non dover usare per forza le parole per fargli capire come mi sento.
Vorrei che per cinque minuti, solo cinque minuti, loro potessero provare come ci si sente, come mi sento io, cosa porto dentro di me, che male fanno le loro parole.
Ma le parole servono, servono a spiegare e a far male.
Loro non vedono ciò che sono, non vedono quanto ci sto male per loro, loro non vedono!
Ci ho messo anni, pazienza, lacrime e sudore per diventare ciò che sono, per accettarmi con i miei difetti ed apprezzare i miei pregi.
Non voglio più abbassarmi a pensare di essere io la persona "sbagliata". Mi va solo di pensare che siamo diversi, ma non per questo giusti o sbagliati, migliori o peggiori.
Non ho più voglia e coscienza di mettermi in discussione, in dubbio. So chi sono, e nonostante i miei difetti, mi ritengo una "buona persona".
Mi ero ripromessa di non aspettarmi più niente dai miei genitori, di non volere più aspettare una riconoscenza da parte loro, essere orgoglio per loro.
Ma si pensano e si dicono tante cose, poi quello che vogliamo, che è dentro di noi, non è facile da cambiare...in fondo scopro che il mio stare male è continuamente dovuto anche al fatto di non riuscire a dare ai miei genitori quella soddisfazione che loro si aspettano da me.
E' brutto da dire, più brutto ancora da pensare...e ancora più brutto da vivere.
Ieri sera è finita così, com loro che urlavano, io che piangevo e me ne andavo di sopra, nella mia stanza.
Starò forse impazzendo, ma sono quelli i momenti in cui, se qualcuno ti da una pistola, tu la prendi e premi il grilletto prima di aver il tempo di pensare anche solo alla parola "pistola".
Pensavo a tutto, ed in verità non sapevo più a cosa pensare.
Non avevo voglia di sentire nessuno, ed infatti non rispondevo al cellulare.
Solo a Lele, che ha insistito per una tentina di chiamate, alla fine ho risposto.
Abbiamo parlato, ho pianto, ho ascoltato...non aveva cose nuove da dirmi, ma alla fine della telefonata mi sono sentita "strana", più strana di quanto io sia solitamente.
La mia stanza mi sembrava una foto, io non mi sentivo più, la mia testa semrava completamente vuota da non sentirla più.
Sentivo solo le rane gracchiare da sotto la mia finestra aperta.
Sdraiata sul letto faccio una promessa a Lele: non penso a niente, ascolto solo le rane.
Questo èquello che mi ha datto promettere prima di agganciare il telefono e darmi la buonanotte.
Imprevisto: sale di sopra mia mamma, apre la porta della mia camera e dice qualcosa che assomiglia ad un rimprovero, ma che io non riesco a cogliere.
Poi chiude la porta dietro di sè e se ne va nella sua stanza.
Qui succede il mistero: faccio e dico tutto senza avere la possibilità di accorgermi di quello che sto facendo e dicendo, e accade tutto con una spontaneità che mi sorprende a pensarci dopo.
Mi alzo e vado in camera da mia mamma, la guardo, probabilmente il mio sguardo è insolito perchè lei si ferma ad ascoltarmie mi guarda in modo perplesso.
Le dico: "Tra le due quella egoista sono io, ma se stai male tu sto male anche io, se sto male io, tu non lo vedi nemmeno. Tra le due quella che non ha rispetto sono io, ma se tu parli io sto in silenzio ed ascolto, se parlo io tu non solo non ascolti, ma mi parli sopra. Tra le due, tu sei quella che ci sta male, ma se tu stai male hai qualcuno vicino a difenderti, io muoio piano e da sola, e tu non riesci a vedere niente. Questo è quello che dovevo dirti, se non lo dicevo non riuscivo ad ascoltare le rane. Pensa a ciò che vuoi ora, non mi aspetto più niente." , e sono tornata in stanza, mi sono sdraiata di nuovo sul letto, ho iniziato ad ascoltare le rane, e mi sono accorta di quello che era appena successo, cercando di capire se l'avevo solo immaginato o se era successo... Era successo davvero.
Mi sono addormentata mentre nella mia testa si ripeteva all'infinito una canzoncina di Renga, solo stamattina mi sono accorta di cosa stavo cantando: "La notte scivola e io dormirò finchè ne ho voglia. Sdraiato nei miei jeans, in questo letto scomodo, che fuori il mondo è un film, inizia ora lo spettacolo. Ed il mondo esplode, sopra la città. Con il suo rumore, arriva fino a qua. La luce si diffonde e cancella le domande che ho lasciato qui. Domani voglio ridere, uscire fuori e ridere, che non ne posso più!".
Non fa esattamente così la canzone, l'ho riascoltata stamattina, ma è così che l'ho cantata ieri sera forse mille volte e più... E il suo significato l'aveva.
Ora qui al lavoro, fuori c'è il sole.
Sul marciapiede del Corso per venire al lavoro, c'era un uomo, anziano, un vecchio...
Mi sono cadute le chiavi del portone dell'ufficio..me le ha raccolte e mi ha detto sorridendo: "buona giornata bambina!"...
Ho sorriso anche io, e qui in ufficio, ora scrivo, e penso: "Chissà, magari era un angelo!"...
Ora lavoro, e penso ai miei genitori, che non riesco ad odiare, ma che nonostante tutto, io amo con tutto il cuore.

lunedì, maggio 12, 2003

Tante, tante cose da raccontare.
VENERDI': la sera il Lion ha il saggio di violino, ci mettiamo d'accordo per andare a sentirlo. Siamo io, Lele, Ale, Miguel e Gabola.
Arriviamo all'accademia di musica, il Lion è fuori che fuma una sigaretta, agitato nello sguardo e nei movimenti.
Gli do un bacio, ma non serve a tranquillizzarlo, solo a strappargli un sorriso nervoso.
Entriamo nell'aula e prendiamo posto, dentro ci sono i suoi due genitori, con un sorriso grosso così.
Ci fanno posto nelle sedie vicine alle loro e ascoltiamo gli altri saggi di pianoforte, il Lion è l'ultimo e suona il violino.
Resta fuori dall'aula fino all'attimo prima dell'esibizione, lo lascio da solo, è inutile che mi avvicini, si innervosirebbe soltanto di più.
Tocca a lui, lo presentano ed entra con in mano il violino, aggiusta lo spartito e l'agitazione si fa strada ancora di più sul suo viso, che ora sembra di creta!
Inizia a suonare, accompagnato dal maestro al pianoforte.
Suona bene, è piacevole ascoltarlo.
Un uomo anziano, dai capelli bianchi, attira la mia attenzione, muove a tempo la testa...chissà quanti pensieri gli tornano alla mente, quanti ricirdi, e magari anche la malinconia...ma poi sorride, e sorrido anche io.
Finisce il saggio, scatta l'applauso meritato...ed è qui che affiora in me una sensazione strana.
Non ricordo se in passato mi era già capitato, ma dubito, perchè se così fosse stato, credo non me ne sarei dimenticata!
I genitori del Lion erano felici, nei loro occhi c'era una sorta di ammirazione verso il figlio, di entusiasmo, di stima.
Trasparenti come l'acqua, come se non avessero vergogna nel rendere noto a tutti questa cosa.
E' stata una sensazione che mi ha toccato il cuore, in profondità, in profondità...avrei voluto leggere anche io qualche volta quello sguardo negli occhi dei miei genitori.
Usciamo dall'accademia di musica, scambiamo quattro parole con i suoi genitori e decidiamo di finire la serata andando a sentire i "Mr Pig" in un locale delle nostre parti.
Bella serata, il Lion è contento, anche se un pò insoddisfatto perchè, l'emozione gli ha impedito di dare il meglio, e lui lo sa!
Finisce così il mio venerdì sera, alle quattro di mattina, sotto casa mia con Miguel e la sua nuova amica: un'oca!...
Era il suo desiderio più recente ed il regalo per il suo compleanno, fatto da me, il Lion e Gabola.
Scontato che fosse di suo gradimento, anche se un po' in ritardo! (ma le oche non nascono prima di maggio...porta pazienza!!)

SABATO: inizia la giornata in "stanchezza"!.. Sveglia alle 9 e qualcosa, perchè mia mamma ha il mal di testa, ed io "devo badare alla casa" (mestieri etc....), tanto che lei va a letto perchè non riesce a stare in piedi.
Mi sento come la povera cenerentola!... Faccio i mestieri fino alle 11;30, poi preparo da mangiare per me e mio papà.
Pausa fino alla 1;30 circa di pomeriggio e poi ricomincio con i mestieri, per evitare che mia mamma mi faccia paranoie.
Finisco alle 5 di pomeriggio, la casa è uno specchio, ma io uno straccio.
Salgo di sopra e mi sdraio sul letto un'oretta....me lo merito...
Mi sveglio, e sono iperagitata, apparentemente senza motivo, mi faccio una doccia per riprendermi e scendo le scale....
Mia mamma mi fa le paranoie perchè sono andata a letto un'ora...ci litigo, inevitabilmente!
Torno di sopra per asciugarmi i capelli, e mi chiama il mio ragazzo, il Lion, sta andando al pronto soccorso perchè Lele ha fatto un incidente in macchina, ha inculato una macchina e per poco non ha sfondato il parabrezza con una "craniata"!...
Mi vesto di corsa, e salto in macchina per andare al pronto soccorso, piove e sulla Via Emilia trovo altri due incidenti, e mi innervosisco all'inverosimile!!!
Arrivo al pronto soccorso, il Lion mi fa strada, Lele è sdraiata su una barella, ma grazie al cielo sto bene.
Resto lì fino a che la dimettono, fino a mezzanotte passata.
Era in camera di osservazione, ma non so perchè la chiamano cosi, visto che puoi anche morire che non si accorge nessuno!!!
I medici non si sono neppure visti, ogni tanto passavano gli infermieri, non pr il paziente, ma per affari loro.
Alle 9.30 di sera ricoverano nella stessa stanza una signora, Emilia di ottant'anni, ha avuto un malore e l'hanno ricoverata d'urgenza.
Ha problemi di pressione alta, ipertensione e una gamba insensibile, e tanta tanta tanta paura di morire.
Iniziamo a prlare, mi raccontra della sua vita: triste, tanto.
La figlia morta a 26 anni, un matrimonio senza amore a dal letto freddo ed un figlio fallito di 45 anni che lei deve ancora mantenere. La nuora, moglie di suo figlio, non è in buoni rapporti con lei, e spesso le impedisce di stare con i tre nipoti, dei quali lei è innamorata.
Vive sola, fa la "stiratrice" di professione (non vuole andare in pensione!), ed aiuta gli anziani nella casa di cura di Lodi (notare che lei ha 80 anni!!!!)
Nel frattempo che parliamo, mi accorgo che la flebo si è bloccata, che l'aria condizionata le fa venire freddo, che la luce è troppo forte e le fanno male gli occhi e che soprattutto è preoccupata della sua gamba, ha paura di una paresi.
Vado a chiamare il medico, ma non c'è..
Chiamo l'infermiere, gli spiago la faccenda e mi risponde che non è in turno (ma è in divisa!!!!...e poi se c'è un'urgenza, e non si è di turno, è d'obbligo non fare niente???!).
Aspetto l'infermiera che è di turno, che arriva dopo 15 minuti, ma mi risponde che non è in turno (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)..
Riesco a parlare con un'altro infermiere, e questo stronzo arrogante si dimostra più scocciato del previsto!..
Entra in camera, buca la flebo che ora inizia a defluire ad una velocità esagerata, alza la coperta della signora Emilia, le prende la gamba, gliela muove tipo "fisarminica" con una finezza di un rinoceronte incazzato, e le dice: "signora, non è una paralisi, sarà una trombosi!" ed esce.
Vi rendete conto????????
La signora resta sconsolata e spaventata nel letto, riesco a farle abbassare la luce e farle dare una coperta. Lele viene diemssa, la chiamano per firmare un modulo per uscire, in quanto maggiorenne.
La signora Emilia non vuole stare da sola, e mi dispiace... Le do il bacio della buonanotte, mi dice che mi ricorderà nelle sue preghiere, ed io intanto esco con un nervoso che potrei far crollare l'intero ospedale con un pugno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La cosa peggiore è che i medici, così come gli infermieri, scelgono questo lavoro, lo SCELGONO!!!!
E penso: perchè se sto male, invece di sentirmi sicura, accudita e protetta in un istituto fatto apposta per chi non si sente bene, mi dwvo sentire persino in colpa del mio malessere, perchè peso sugli altri?!?!?!?!?!?!?!!?!?!?!??!!?!?!?!?!?!?!?!?!?!??!!?
E la cosa che più mi fa incazzare, è che non puoi farci niente!!!!!!!!!!!...solo incazzarti con qualche infermiere, o medico, e farli sentire "in colpa" se ne sono in grado...ma non puoi assicurarti che le cose possano cambiare!!!
va beh, torno a casa, è la una, e ovvio non dormo...ho troppe cose in testa!..

DOMENICA: mi sveglio alle 10;30, alle 11;30 il Lion è sotto casa mia, grigliata a casa sua!!
Con tutti i suoi parenti, quelli più stretti, praticamente i soliti di ogni domenica pomeriggio!
Mi piace la sua famiglia, c'è affiatamento...e ti fanno sempre sentire a tuo agio.
Nel pomeriggio arriva anche Gabola, e facciamo qualche partita a ping-pong con "personaggi" della famiglia!!
Gabola ormai è come se fosse uno di famiglia per la Lion's Family!!
Mi piace questa atmosfera!!
la sera arriva Miguel...quattro chiacchiere, poi io vado a casa perchè stamattina mi dovevo svegliare per lavoro.
Sabato non sono riuscita a prendere il regalo per la festa della mamma, visto il casino che è successo era impossibile.
Domenica altrettanto, così ho pensato che non potendo fare niente, il pensiero era sicuramente più di niente!
Le ho raccolto un mazzo di fiori di arancio (che tra l'altro sono profumatissimi!), glieli ho messi in un vaso con dell'acqua e glieli ho appoggiati sul tavolo in cucina con un biglietto: "si dice che basti il pensiero.. è nella semplicità chè è racchiusa la felicità"...
Sono andata a letto contenta.

LUNEDI': risveglio traumatico: mia mamma mi accusa di volerla prendere in giro!...inizia a farmi la paternale e aggiunge che il mio
"regalo" era volutamente un'offesa...
Non so più cosa pensare, sono uscita di casa senza salutare stamattina...non ne avevo la minima voglia.
Ecco cosa manca alla gente: la sensibilità!
Sono stufa!

venerdì, maggio 09, 2003

...Non so odiare, e ci sono volte in cui lo vorrei fare.
Ci sono momenti in cui non si ha nemmeno il tempo di godere delle cose buone, che subito arrivano le cattive.
E' in giorni come questi, che vorrei rinchiudermi da qualche parte, e restare da sola per un po'....
Isolata da tutto e tutti...
Credo nelle persone, credo che le persone ci possano aiutare a capire tante cose, che ogni persone abbia un bagaglio di esperienza da raccontare, e sogni, tenti sogni, mai banali, anche se a noi possono sembrare così.
E poi ti svegli un giorno e ti rendi conto che non tutte le persone sono così!
Ti rendi conto che gli occhi delle persone non sono poi così puliti come credi, ed il loro cuore è scuro, a volte così tanto da far paura.
Ci sono tante ingiustizie nel mondo, tante, tutte dovute alle azioni dell'uomo.
Ci sono ingiustizie che hanno più voce di altre.
Ci sono ingiustizie di cui se ne sente sempre parlare, e finiscono per entrare nel "normale, quotidiano", e gli si danno poco peso.
Ci sono ingiustizie di cui non sempre se ne sente parlare, e anche quando se ne parla, lo si fa sottovoce.
La verità è che ci sono persone che soffrono, tutti i giorni, in ogni momento.
Camminiamo per strada con il sorriso, e pensiamo che il mondo è bello perchè c'è il sole.
Camminiamo per strada ed incrociamo gli occhi di qualcuno, gli sorridiamo con i nostri, per una sorta di "appagamento morale", ed a volte ci sentiamo "buoni" per questo!
Sorridiamo senza domandarci se chi ci incontra vuole il nostro sorriso, se chi ci vede stia o non stia soffrendo.
Sorridiamo e stiamo bene, così bene che capita di non VEDERE chi soffre, continuamente intorno a noi.
Ognuno ha i suoi problemi, banali e meno banali.
Io sorrido quando c'è il sole e cammino per strada, sorrido quando incontro qualcuno, sorrido quando tra me e me penso a qualcosa che mi fa stare bene.
Sorrido e tutto mi sembra sorridere.
Ma io non sono tutti, e magari tutti non sorridono come faccio io, e non vogliono il mio sorriso.
Credo che il sorriso sia una buona cosa, credo che comunque chiunque possa trarne beneficio, e quindi continuo a sorridere.
Però da oggi ho deciso che ogni volta che sorriderò a qualcuno, lo guarderò dritto negli occhi, per vederlo "dentro".
Sorrido, perchè ho imparato a farlo anche quando dovrei piangere.
Sorrido perchè riesce a darmi l'"illusione" che "va tutto bene"!
Sorrido perchè ci sono già troppe cose per cui soffrire, e non voglio passare la mia vita a vedere solo queste.
...E continuo a credere nelle persone, nonostante tutto.
...E forse mi sbagliavo e peccavo di presunzione nell'affermare che forse, il destino di chi violenta una persona, sia quello di finire su di una sedia a rotelle.
...e non lo auguro a nessuno, nemmeno al mio "miglior nemico".....

mercoledì, maggio 07, 2003

Oggi ho fatto una scelta, oggi ha preso una decisione!
Non so come andrà a finire, ma so che almeno un domani, non potrò dire:"se però avessi provato a ............"!
Parto il 31 di maggio,e torno l'1 di giugno...vado a Marina di PietraSanta, in Versilia.
Il viaggio non è da "impresa eroica", ci vorranno poco più di due ore,e la permanenza è di un giorno soltanto.
Ma è un "Viaggio" importante per me, per i miei sogni...
Non vado a visitare un posto, vado ad abbracciare uno dei miei sogni, che per fortuna o per sorte, è lì che mi attende!
E' una cosa importante, molto per me, e l'unica cosa che spero è di non tornare a casa delusa.
Sognare è nella mia natura, ma la paura è nella natura di ognuno di noi...
Sogno senza paura,e vivo i miei sogni......mai paura, anche se va tenuta in considerazione come un'ipotetica "faccia della medaglia"!...

martedì, maggio 06, 2003

Dio mio che sogno!!
Ero in un bosco con Lele, ed era un bosco strano. Era buio e c'era la nebbia.
C'erano degli strani passaggi segreti, bastava sedersi in un certo modo su alcuni rami e questi diventavano accessi di nuove porte per parti segrete del bosco.
Si vedeva poco per terra, ed io continuavo a ripetere a Lele che stavo cercando una cosa, non sapevo cosa, ma sapevo che la stavo cercando!
Ogni sentiero si diramava in altri due sentieri a distanza di uno o due metri da dove io appoggiavo i piedi.
Ogni volta che mi trovavo davanti ad un bivio, e dovevo scegliere da che parte andare, mi veniva da piangere per il nervoso, perchè c'era scuro e non sceglievo con sicurezza la direzione!
Lele si è fermata, non ha più voluto proseguire con me...io nonostante tutto ho preferito andare avanti, stavo cercando qualcosa, e volevo trovarla.
Ho cominciato a sentire una voce lontana:"Non smettere di credere, se non ci credi, non troverai mai quello che cerchi, credici..........."
La voce era lontana, ma il tono era alto ed un po' echeggiato, ha finito la frase svanendo.
Ho continuato a girare per il bosco per un po', scegliendo sempre percorsi diversi tra loro, fino ad arrivare ad un punto alto del bosco, dove gli alberi erano altissimi e io non riuscivo a vederne la forma!
Ero arrivata al "Punto Finale"...non c'erano più sentieri o loro diramazioni davanti a me...tutto finiva li, su quello strapiombo che poi tanto alto non era, anzi, saranno stati 7, 8 metri di dislivello.
Mi sono seduta lì per terra, ho iniziato a piangere dal nervoso, dalla disperaione e dalla delusione...non avevo trovato niente, non avevo trovato quello che stavo cercando, sebbene non sapevo cosa cercavo.
Ero seduta per terra, con le gambe incrociate all'indiana, i gomiti appoggiati alle ginocchia e la mani sul viso, che mi coprivano gli occhi, e piangevo, piangevo, piangevo.
Sento un rumore provenire da sotto il "dirupo", guardo velocemente perchè il rumore improvviso mi ha spaventata.
Nel bosco, tra i rami secchi degli alberi caduti a terra, in una specie di tana, vedo un piccolo agnello bianco...mi guarda, non bela, ma mi guarda in un modo "umano", capisco che c'è qualcosa di strano in lui, ed in un attimo, dietro di lui, compare una grossa croce di legno scuro, formata da due assi legate insieme con una corda grezza.
E' Gesù!!!!...ho trovato Gesù nel bosco, e non sapevo che lo stavo cercando.
Corro verso quella parte bassa del bosco, voglio avvicinarmi all'"agnello", ma quando arrivo non c'è più ne lui, nè la croce grossa, solo una piccola croce di legno, della grandezza di due fiammiferi incrociati tra loro.
La prendo in mano e ..........................."""SPOOOOOOOOOOOOOM""" mi sveglio di colpo perchè qualcosa ha urtato violentemente la taparella di camera mia.
Mezza stordita accendo la luce e mi tiro su dal letto, ho il cuore che va a mille per lo spavento, cerco di capire cosa è successo....guardo l'ora, sono solo le tre e venti, praticamente piena notte!!
Vado in bagno e mi lavo la faccia per rinfrescarmi, lo spavento mi ha fatto accaldare.
Torno in stanza, guardo dalle fessure della taparella della finestra, poi torno a letto.
Spengo la luce ma non riesco a dormire...penso a ciò che ho sognato.
Le mie conclusioni sono più scontate di quanto si possa immaginare..........Probabilmente sono le stesse di chi leggendo, penserà alla propria di conclusione.
Probabilmente è stato solo un sogno, ma chi ha detto che i sogni non possono aiutare?!?!...
Stavo attraversando un "periodo" di confusione, non sapevo più cosa pensare, come pensare...avevo bisogno di qualcosa che mi desse una "spinta" per continuare a credere in quello che ho iniziato poco fa.
...E sono stata accontentata!!...
(tra parentesi, ma non poco importante: ho sempre pensato che se vuoi trovare Dionon lo devi cercare solo in posti canonizzati, come la chiesa, etc..., ma è nei luoghi semplici che si rivela Dio: in un bosco, ed anche in un filo d'erba)







Ora sono in ufficio e sono in catalessi, praticamente ho dormito dalle 12,30 alle 3,20...poi non sono più riuscita a dormire.....troppi pensieri......

lunedì, maggio 05, 2003

E' lunedi mattina.
Mi sono svegliata che dalla fanestra di camera mia entrava già un sole forte... ero convinta che oggi fosse domenica ed ho richiuso gli occhi, ma dopo una manciata di secondi, è suonata la sveglia!!.. Ci ho messo qualche attimo prima di rendermi conto del perchè stava suonando, poi "ding!", illuminazione: lunedì = lavoro.
Ho la testa completamente tra le nuvole, più del solito.
Stamattina salendo al lavoro in macchina ho notato una signora; una vecchietta minuta minuta.
E' da quando andavo a scuola, che ogni tanto mi capita di incrociarla.
Non so se è una senzatetto, non so nulla di lei, ma passa sempre a piedi, trascinando una bicicletta stracolma di borse piene di non so cosa.
Ogni volta mi fa una tenerezza incredibile, ed a volte, spesso, mi viene voglia di fermarmi accanto a lei e dirle: "ciao, come stai? Vuoi una mano?"
Ma il mio sesto senso mi dice che non vuole essere "disturbata", che non vuole parlare ed essere aiutata da alcuno; anche se, magari le farebbe bene.
Magari un giorno troverò il "coraggio" di fermarmi veramente accanto a lei, e magari mi liquiderà in un istante....magari no!..
C'è un sole splendido fuori, e il fatto di dover restare in ufficio stamattina, è per me una penitenza!..
Ma....................mai paura, possono "rinchiudere" il mio corpo, ma non il mio spirito......
P.S.:penso ancora alle due giornate passate: sabato e domenica, a quello che mi è successo. Probabilmente faccio ancora fatica a REALIZZARE..
Passo da momenti di felicità assurda a momenti di scoraggiamento acuto!...
Consapevolezza, consapevolezza, consapevoleza....prima o poi arriverà, la consapevolezza anche di questa cosa.....

domenica, maggio 04, 2003

E' domenica...
Ieri è successa una cosa che non so definire..
Una cosa grande, troppo grande che mi ha colto d'improvviso.
Ho pianto di gioia per l'emozione...per più di un'ora intera...
Stamattina mi sono svegliata e ci ho pensato....ci ho pensato ancora....
Sono seduta su di una vecchia sedia a dondolo ora, qui fuori in cortile.
La magnolia fiorita profuma l'aria.
Penso a tutte le volte che ho creduto che i sogni possono diventare realtà...
Sorrido..
Il mio cane, qui a fianco mi guarda, come se avesse capito che c'è qualcosa di nuovo in me..
Ed ha ragione.
Ho delle emozioni che non vanno più via, che mi fanno stare bene.
Amo la poesia, e mi perdo dentro a questa, che ora si è impadronita di me.
In sottofondo ci sono solo gli uccelli...
Non si vede niente, non si sente niente,
tuttavia nel silenzio qualcosa risplende,
ed io ci guadagno il sapore di un sogno
ed il colore di un'emozione.

"Ognuno ha dentro di sè un giardino fantastico,
dove coltiva i propri ricordi, e dove
sogni e speranze, sono boccioli...
...pronti a schiudersi."








I sogni vanno vissuti, non sognati.........................................

venerdì, maggio 02, 2003

Pacco....i miei genitori mi hanno rovinato l'umore!..
Mi hanno fatto duecento menate...le solite tra l'altro con l'aggiunta di qualche pezzettino nuovo, di quelli che ti fanno sentire la "figlia desiderata"!...
Che palle!!...
Gli ho scritto una lettera, non sono brava a parlare, e poi comunque non mi avrebbero ascoltata a voce.
Non è una lettera di scuse, ne di chiarimento, è una lettera scritta per dare voce a cose che non ho mai POTUTO dire...una lettera che probabilmente farà male....e me ne dispiace, ma uno ci prova una vita con le "buone"...poi spera che le "cattive" possano dare qualche risultato...Anche se, sinceramente non mi aspetto molto, anzi, non mi aspetto niente, forse avevo solo voglia di fargli sapere cio che ho scritto, senza pretendere che le cose cambiassero...
Sono stufa di questa situazione ormai, che va avanti da tanto, troppo tempo..........e mi sento anche un po' cattiva ad "ignorare" la situazione per non starci male, ma tra tutte le strade, era l'unica che non avevo ancora provato: consapevolezza che tra tutte le persone che mi sono "vicino", i miei genitori, sono le persone che mi conoscono meno!!....Ho accettato a malincuore questa cosa, cambiare loro non è possibile, cambiare me non voglio...punto!!
Va beh...ora devo lavorare...quindi stacco....e in piu si è anche messo a piovere...ed il cielo è grigio, ma nelle strade c'è profumo di erba bagnata....e si respira bene...
Penso a Daniele, che è un po' che non sento...e mi dispiace...
Ho preso una cosa per lui due settimane fa...spero ci sia l'occasione per fargliela avere.....
Gabola è in ferie....ancora....e se la gode!...ma oggi è venerdì, e stasera, Fiesta!!..
E domani finalmente uscirò con Lele, che da quando ha il ragazzo è diventata quasi "irraggiungibile"...e mi manca un casino......ci vediamo pochissimo da sole, e anche in compagnia non ci vediamo un gran chè....qualche battuta, e qualche discorsetto...ma mi mancano le nostre serate, i nostri discorsi, i nostri "viaggi".......
Sabato, domani, usciremo insieme, non voglio fare progetti sul posto, si vedrà poi dove andare........la monetina, testa o croce, ci dirà se girare a destra od a sinistra...
Venerdi..tante cose da raccontare....
E' un po' che non scrivo, è un po' che non ne ho il tempo...rubo questi dieci minuti all'ufficio per dedicarli a me!
Martedi sono stata ancora alle prove di teatro conla nuova compagnia...c'è un clima serio ma le persone sono alla buona...piu che serio il clima, è professionale, e per il momento mi va bene cosi...un ragazzo ed una ragazza della compagnia hanno recitato un dialogo nuovo.
Il dialogo tra una figlia ed il padre.
Le figlia è stata violentata a 16 anni e il padre è in carcare per aver vendicato l'orrore sulla figlia, e aver commesso un reato: il ragazzo che ha abusato della figlia, ora è su di una sedia a rotelle.
Mi ha toccato in profondo questo dialogo fatto di battute brevi e concise.
Ci ho pensato molto la notte di martedì....chissà....forse il destino vuole che chi violenta finisca su una sedia a rotelle.
Io non lo auguro, sebbene a volte mi convinco che ci vorrebbe una punizione maggiore per certe azioni.
Non ho piu voglia di parlare di questo ora.............................
Ercoledì sera invece siamo andati a fare un giro a Milano, in zona Brera.
Eravamo io, il Lion, Lele ed il suo ragazzo, e Gabola.
Ho conosciuto Rudy (Roberto!), toscano di 72 anni, vive a Milano solo da sei...mi ha raccontato un po' della sua vita, e già io gli volevo bene.
Mi ha detto che le ricordavo una sua fidanzata, martina...la donna che piu di tutte ha amato dopo sua madre.
Non volevo più andare via, volevo restare li con lui, lo avrei ascoltato per ore...
E' arrivato poi un uomo, suo amico...non aveva sigarette e Rudy gliene ha offerta una, sebbene ne avesse solo cinque nel pacchetto.
Mi ha fatto tenerezza.
L'ho salutato e sono andata via con gli altri, e dopo qualche metro ci siamo fermati ad un bar, ad un tavolino fuori, all'aperto....si stava bene.
Ecco che la sfiga, o il destino, hanno voluto che al tavolino di fianco a noi, si trovassero seduti una coppia classica milanese con due amici milanesi doc!!
Sentire i loro discordi alto borghese, le loro frasi da uomini di successo, le loro battute stupide e di un'ironia farcita di cattiveria mi ha portato a voler sperare ad un pretesto per potermi infiltrare nella loro conversazione e mandarli cortesemente a "fanculo"!
Ogni dieci minuti più o meno, i "venditori di rose" si avvicinavano ai tavoli per cercare di tirare su qualche moneta..credo che sia un pensiero comune quello che certe persone siano "fastidiose" in certe situazioni, specialmente se la stessa situazione si ripeteogni dieci minuti, ma non credo che questo sia un buon motivo per trattarli come "non uomini"!...
A volte sono insistenti, a volte pretendono...ma, nella loro situazione, noi, cosa avremmo fatto?!..la povertà spinge a far tante cose che magari non vorremmo...poi magari c'è anche chi approfitta di certe situazioni per farsi considerare vittima e "guadagnarci" qualcosa, ma io credo che la vita per loro, in ogni caso, non sia splendida!
Moral questi "milanesi d'alta borghesia" (!!!!!!) seduti al tavolo di fianco al nostro, dopo aver fatto le stesse battutine stronze su di loro in loro presenza, al terzo ao forse quarto "venditore" di rose, decide di dare dieci Euro per una rosa, facendo lo spaccone e precisando a voce alta e pulita che a lui 10 Euro in meno non cambiano certo la vita.
Si, forse io avrei potuto vederlo come un gesto nobile, ma non ce l'ho fatta!..
E ho iniziato a pensare....pensare...pensare....fino a casa e oltre.
Rudy non aveva niente di materiale, niente soldi e cinque sigarette, ma ne ha offerta una ad un suo amico, e la sera prima di addormentarsi non pensarà a questo, ma dormirà sereno.
Il "Sig. Borghese" aveva molto di materiale, anche il superfluo (compresa la moglie che valeva solo il prezzo dei gioielli che indossava!....permettetemi questa cattiveria, vi prego!!), tanti soldi in banca e tanti anche in tasca (questo è stato precisato dal sig. Borghese, non me lo sono inventato di sana pianta!), e per comprare una rosa ci ha messo tempo e cattiveria, comprandola poi per un prezzo superiore di ben 5 volte, per dimostrare appunto che lui non aveva nessun problema economico (precisato ancora dal sig. Borghese!); e la sera prima di addormantarsi penserà a questo, e dormirà sereno sentendosi un eroe benefattore.
Lascio ad ognuno di voi le vostre considerazioni!..
La mia è che le la gente di strada, umile, come Rudy, non è morta dal cuore in sù...e vede le persone per quello che sono: persone!
La gente ammaliata dai soldi, ricca di soldi ma non di spirito, come il Sig. Borghese è viva solo dal cuore in giù...e vede le persone per come lui vuole: dall'alto al basso!
Non pensate che la causa di tutto questo sia il Dio Denaro!..Non è vero...Il Dio Denaro è solo un mezzo per il quale gli uomini arrivano ad avere un certo atteggiamento.
La causa è la mentalità delle persone: ho conosciuto persone umili, vive, ma che di soldi ne hanno da sbatter via...
E' la mentalità che è sbagliata, la mentalità di chi crede ancora, nel 20° secolo che il soldo possa darti tutto. E' vero, può aiutarti a reggiungere mete che ti fanno felice, ma può anche inaridire lo spirito ed il cuore...
Non date la colpa ai soldi....... "l'occasione fa l'uomo ladro"....i soldi in questo caso sono "l'occasione", ma se l'uomo è convinto di non voler rubare, non potrà mai diventare "ladro"!!...
Prima di andare a casa siamo passati ancora davanti a Rudy...e sono tornata a casa con qualcosa in piu nel cuore....il suo sorriso...

Ora è venerdi....e ancora ci penso....certe persone, certi sguardi, vengono "scolpiti" dentro di noi......e non si possono dimenticare!...
E in questa mattina grigia e piena di lavoro, penso che a Milano, in qualche vicolo, c'è qualcuno che nella sua mente sta acoltando "il Bolero" di Ravel, e che immagina di essere dentro ad un fiore, che piano si schiude a tempo di musica...e lui dolcemente si lascia cullare.............................il sogno di Rudy.......